Per l’assegno per il nucleo familiare sono stati spesi nel 2011 5,4 miliardi di euro. Si tratta quindi di un’importante prestazione sociale che raggiunge milioni di famiglie. Ma ci sono anche cittadini che non sanno di avere diritto all’Anf oppure percepiscono meno di quanto dovrebbero. Ecco le informazioni principali che è opportuno conoscere.
Che cos’è l’Anf?
L’assegno per il nucleo familiare (Anf) è una forma di sostegno al reddito riservata ad alcune categorie di cittadini, erogato sulla base del reddito della famiglia e della sua composizione. Concretamente si tratta di un trasferimento di denaro che l’interessato riceve con la retribuzione o la pensione, oppure direttamente dall’Inps.
Chi ha diritto all’assegno?
Hanno diritto all’Anf i lavoratori dipendenti non agricoli, i parasubordinati, i pensionati (esclusi quelli da lavoro autonomo) e i disoccupati, il cui reddito familiare non superi la soglia fissata ogni anno in relazione alla composizione della famiglia stessa. Per essere considerati dipendenti è necessario che almeno il 70 per cento del reddito complessivo sia costituito da reddito da lavoro dipendente o assimilati.
Chi sono i componenti del nucleo familiare?
La persona che richiede l’assegno, il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, i figli (anche quelli adottivi o nati dal precedente matrimonio del coniuge) se di età inferiore a 18 anni oppure maggiorenni ma inabili, fratelli, sorelle e nipoti orfani sempre se minorenni o maggiorenni inabili. Figli, fratelli sorelli e nipoti non devono essere coniugati. Per nipoti si intendono quelli collaterali oppure quelli in linea diretta che non siano a carico del nonno; nel caso invece questi ultimi siano a carico sono equiparati ai figli
Ci sono eccezioni al limite di età di 18 anni per i figli?
Oltre ai figli maggiorenni inabili, vengono inclusi nel nucleo familiare anche i figli di età superiore ai 18 anni ma inferiore ai 21 se studenti oppure apprendisti, a condizione però che il numero complessivo di figli di età inferiore a 26 anni sia di almeno quattro.
Come viene determinato l’assegno?
Per le varie tipologie familiari e in base alla numerosità del nucleo l’importo dell’assegno è decrescente al crescere del reddito: oltre una certa soglia, diversificata a seconda delle diverse situazioni, il diritto all’Anf viene meno. I livelli di reddito vengono rivalutati ogni anno in base al tasso d’inflazione: gli importi aggiornati vengono diffusi dall’Inps in apposite tabelle.
Qual è il reddito da considerare?
È il reddito complessivo dei componenti del nucleo familiare. Tra i redditi vanno inclusi, se superano i 1032,91 euro, anche quelli esenti da imposta, oppure tassati separatamente, come ad esempio i redditi da capitale. Non rientrano invece il trattamento di fine rapporto, le rendite Inail e alcune indennità sociali. Per una definizione più completa dei redditi da considerare o meno, si può consultare la pagina sul sito dell’Inps. Il reddito è quello dell’anno solare precedente al luglio nel quale inizia il periodo di validità delle tabelle: ad esempio a da luglio 2012 a giugno 2013 il reddito da considerare è quello del 2011.
Cosa succede se i genitori non sono sposati?
Fa parte del nucleo familiare solo il coniuge non separato del richiedente: questo vuol dire che in caso di semplice convivenza uno dei due genitori può richiedere l’assegno senza tener conto del reddito dell’altro, e dunque può avere diritto ad un importo maggiore. Naturalmente solo uno dei genitori può richiedere l’assegno in relazione ai figli.
I componenti del nucleo familiare devono essere conviventi?
No. I componenti del nucleo familiare possono non convivere anagraficamente con il richiedente, ed anzi possono anche non risiedere in Italia. Non è richiesto nemmeno che siano a carico del richiedente, salvo il caso dei nipoti in linea diretta.
Si possono richiedere gli arretrati dell’assegno?
Sì, il termine di prescrizione è di cinque anni e dunque si possono richiedere gli arretrati per i cinque anni precedenti. La domanda va presentata al datore di lavoro.
In quali casi la domanda per l’assegno va presentata direttamente all’Inps?
Dal 1° aprile 2019 i lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo devono presentare direttamente la domanda di Anf, o tramite la procedura sul sito Inps (con credenziali o Spid) oppure rivolgendosi a un patronato. Non è più possibile presentare il modulo cartaceo al datore di lavoro. Devono quindi usare questa modalità anche coloro che già percepiscono l’assegno, per il rinnovo delle domande relativamente al periodo luglio 2019-giugno 2020.
La domanda va presentata all’Inps anche quando il richiedente è pensionato, lavoratore domestico, disoccupato, lavoratore parasubordinato iscritto alla gestione separata.