Le norme fiscali permettono di determinare l’Irpef per ciascun anno. Lavoratori pensionati e dipendenti però si vedono trattenere l’imposta direttamente nel cedolino dello stipendio o della pensione, ogni mese. Il calcolo mensile tiene conto del probabile reddito a fine anno, ma è comunque provvisorio e viene generalmente corretto con il conguaglio finale, oppure in sede di dichiarazione dei redditi, l’anno successivo. A quanto corrisponde il tuo stipendio netto mensile o la tua pensione netta mensile, calcolando imposte dovute e detrazioni applicabili? Scoprilo con il nostro calcolatore dell’irpef mensile, aggiornato alle aliquote e detrazioni 2019.
Come fare il calcolo dello stipendio netto mensile
Imponibile mensile. Indicare l’importo della retribuzione o pensione relativo al mese e all’anno desiderato, che si può trovare sul cedolino come "imponibile Irpef" o "pensione lorda". Se si tratta di lavoro dipendente, barrando l’apposita casella è anche possibile indicare l’importo comprensivo di contributi sociali (sul cedolino imponibile sociale" o espressione analoga). In quest’ultimo caso i contributi sono quelli in vigore per la generalità degli assicurati Inps: fino al 2006 aliquota del 9,19% (di cui 0,3% di cassa integrazione), dal 2007 del 9,49%.
Imponibile progressivo. Indicare l’imponibile accumulato da gennaio fino al mese prescelto (senza o con i contributi sociali secondo quanto spiegato sopra). Nel caso di retribuzione da lavoro dipendente questo importo si può trovare sul cedolino come "progressivo". L’indicazione è facoltativa. Se non si specifica nulla Irpef.info stima il progressivo moltiplicando l’importo mensile per il numero dei mesi da gennaio in poi. La stima corrisponde alla realtà nel caso in cui gli imponibili di tutti i mesi siano uguali: ciò accade si solito quando si ha solo un reddito da pensione, mentre con le retribuzioni da lavoro dipendente si ha normalmente una certa variabilità, legata a straordinari, festività, indennità aggiuntive e altre voci. Una volta attivato il calcolo con la stima automatica dell’imponibile progressivo, per poterlo impostare manualmente occorre azzerrare il modulo o ricaricare la pagina.
Imponibile anno precedente. Indicare (sempre scegliendo se comprendere o meno i contributi sociali) l’imponibile dell’intero anno precedente, che si può trovare sul Cud o sul cedolino di dicembre. Se non si specifica nulla Irpef.info lo stima con due modalità diverse per i redditi da lavoro dipendente e quelli da pensione. Nel primo caso viene semplicemente moltiplicato l’imponibile dell’anno in corso per il numero delle mensilità indicate; per le pensioni invece dopo che l’importo è stato moltiplicato per tredici mensilità si sottrae dal risultato l’inflazione accumulata l’anno precedente, applicando quindi all’inverso il meccanismo di rivalutazione annuale previsto dalla legge. Una volta attivato il calcolo con la stima automatica dell’imponibile precedente, per poterlo impostare manualmente occorre azzerrare il modulo o ricaricare la pagina.
Comune. In una prima fase sperimentale è possibile selezionare solo un numero limitato di grandi città, oppure scegliere l’opzione "Comune generico": in quest’ultimo caso l’aliquota dell’addizionale Irpef è ipotizzata allo 0,2 per cento. Successivamente è prevista l’aggiunta di un numero crescente di Comuni.
Mensilità. Indicare il numero di mensilità previste dal proprio contratto, per le quali esista una busta paga separata. Per i pensionati il numero di mensilità è normalmente di tredici.
Arrotondamento. Si può scegliere se arrotondare all’unità di euro o nel caso delle lire alle migliaia. Nelle dichiarazioni gli importi sono arrotondati, mentre normalmente ciò non avviene con le trattenute fiscali operate da datori di lavoro o enti previdenziali. L’arrotondamento si riferisce non solo al risultato finale, ma anche alle varie fasi del calcolo (ad esempio il passaggio dall’imposta lorda all’imposta netta con le detrazioni).
Metodo di calcolo. Le trattenute Irpef sono effettuate ogni mese dai sostituti d’imposta con criteri provvisori a approssimati, a causa della variabilità delle retribuzioni. L’esatto importo dell’imposta dovuta può essere determinato solo alla fine dell’anno, e le discrepanze vengono corrette con il conguaglio. Il criterio di calcolo mensile non è univoco: ce ne sono tre diversi tra cui scegliere. Con il primo ("detrazioni su 12 mensilità") per ciascuna mensilità viene determinata l’imposta riportando su base mensile aliquote e scaglioni, ma le detrazioni per lavoro o famiglia sono distribuite solo da gennaio a dicembre (ad esempio non sulla tredicesima). Con il secondo ("detrazioni su tutte le mensilità") la differenza è data proprio dal fatto che le detrazioni vengono distribuite in modo uniforme anche sulle mensilità aggiuntive: e quindi se l’imponibile è lo stesso l’imposta complessiva risulta esattamente ripartita tra tutte le mensilità. Infine con il terzo ("mensilità aggiuntive a parte") aliquote e scaglioni vengono riportate su base mensile solo da gennaio a dicembre, mentre per le mensilità aggiuntive la parte restante di imposta viene calcolata con le aliquote marginali più alte (e quindi risulta più consistente ad esempio sulle tredicesime). Da notare che per il 2006 i meccanismi sono analoghi ma applicati sulle deduzioni dal reddito invece che sulle detrazioni di imposta.
Coniuge e figli a carico. Per i familiari specificati si suppone che il periodo di carico coincida con l’intero mese. Per i figli può essere indicata contemporaneamente la condizione di disabile e quella di minore di tre anni, fino al 2007 la prima era prevalente mentre dal 2007 le rispettive detrazioni si dovrebbero sommare.
Percentuale di carico. Fino all’anno fiscale 2006 i genitori potevano dividere liberamente le deduzioni/detrazioni fiscali, con qualsiasi percentuale. Le norme per il 2007 prevedono invece o la divisione al 50 per cento o l’attribuzione per intero al genitore con il reddito più alto. Per gli anni 2005-2006 la particolare struttura di detrazioni ed aliquote faceva sì che la ripartizione più conveniente non fosse immediata, per cui con un’apposita pianificazione si potevano risparmiare anche centinaia di euro: vedi Risparmia in famiglia
Detrazione lavoro/pensione. È l’importo della detrazione spettante per reddito da lavoro o pensione nel mese prescelto. La detrazione va a ridurre l’imposta lorda fino eventualmente ad azzerarla: in alcuni casi può accadere che una quota non sfruttata nel mese venga poi "recuperata" nel calcolo finale sull’intero anno. In questa pagina si suppone che la detrazione spetti per l’intero mese.
Detrazione familiari. È la somma degli importi delle detrazioni eventualmente spettanti in base alla situazione familiare: ad esempio quella per il coniuge più quella per due figli. Come la precedente riduce (al massimo fino a zero) l’imposta lorda.
Addizionale regionale. L’aliquota base è dello 0,9 per cento, ma le Regioni hanno la facoltà di elevarla e di introdurre scaglioni di reddito differenziati. In alcuni casi, ad esempio se ci sono disavanzi sanitari, sono addirittura obbligate dalla legge ad applicare un aumento. A lavoratori dipendenti e pensionati l’addizionale viene trattenuta l’anno successivo a quello cui si riferisce, in un numero di rate non superiore ad 11. Ad esempio nel 2007 compaiono sul cedolino dello stipendio o della pensione le trattenute relative all’addizionale 2006.
Addizionale comunale. I Comuni hanno la facoltà (ma non l’obbligo) di applicare una propria addizionale con aliquota fino allo 0,8 per cento. Dal 2007 si possono stabilire esenzioni al di sotto di determinate fasce di reddito. Inoltre dallo stesso anno l’addizionale si paga sia in acconto che in saldo. A lavoratori dipendenti e pensionati il saldo dell’addizionale viene trattenuto l’anno successivo a quello cui si riferisce, in un numero di rate non superiore ad 11. L’acconto, pari al 30 per cento, viene invece trattenuto nell’anno di riferimento in un numero di rate non superiore a 9, a partire dal mese di marzo.
Netto mensile. Viene calcolato sottraendo all’imponibile l’imposta mensile, eventualmente diminuita delle detrazioni, e le rate delle addizionali. Nella realtà può risultare ulteriormente decurtata da altre trattenute come quote sindacali, rate di prestiti, premi assicurativi, ticket oltre la quota esente etc.
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