Il bonus da 80 euro per i lavoratori dipendenti esiste ormai da quasi tre anni e ha mantenuto finora le caratteristiche con cui era stato impostato: un credito d’imposta riconosciuto su base annuale ma inserito ogni mese nella retribuzione degli interessati. L’importo annuale pieno è di 960 euro, che viene diviso in quote leggermente superiori o inferiori a 80 euro, a seconda del numero di giorni del mese (su www.irpef.info/nettomese.html si possono verificare le cifre esatte).
Il bonus però non spetta a tutti i dipendenti, ma solo a quelli che hanno un reddito annuale abbastanza alto da non annullare l’imposta (circa 8.150 euro) e non superiore 24 mila euro. Tra i 24 mila e i 26 mila euro il credito d’imposta viene e riconosciuto in forma via via ridotta fino ad azzerarsi. Proprio questo è il punto: il diritto al bonus e la sua effettiva quantificazione dipendono dal reddito annuale ai fini dell’Irpef. Ecco perché il beneficio inserito dal datore di lavoro - in quanto sostituto d’imposta - nella retribuzione mensile può poi essere ridotto o anche saltare del tutto se nel corso dell’anno vengono oltrepassati il limite verso il basso oppure quelli versi l’alto. Il tutto viene di solito regolato - al più tardi - con il conguaglio di fine anno.
Per controllare se il datore di lavoro ha effettuato un calcolo corretto bisogna dunque guardare all’imponibile Irpef complessivo dell’anno, di solito riportato come "Imponibile fiscale progressivo" o simili sul cedolino di dicembre. Inserendo questo dato su www.irpef.info/calcolairpef.html nella casella "Reddito annuo" si può verificare l’importo totale del bonus totale spettante per dodici mesi. In ogni caso c’è la possibilità di recuperare con la dichiarazione dei redditi l’eventuale credito spettante e non goduto. Sempre con la dichiarazione bisognerà eventualmente restituire - al contrario - l’importo non dovuto nel caso in cui - ad esempio - il reddito complessivo risulti incrementato da voci che non erano state comunicate al sostituto d’imposta.