Attenzione. L’importo dell’imposta viene calcolato in base alle aliquote ed alle detrazioni indicate nel Testi unico delle imposte dirette attualmente in vigore.
- L’Irpef non è dovuta nel caso in cui l’imposta netta risulti inferiore alla somma di 10,33 euro.
- L’aliquota media calcolata qui si riferisce alla sola Irpef statale, escluse quindi le addizionali regionale e comunale.
- L’aliquota marginale è determinata ipotizzando un incremento di reddito pari a 500 euro.
IRPEF: istruzioni e dati da inserire per calcolarlo nel 2024
Reddito annuo. Va inserito l’imponibile IRPEF, escludendo le voci non soggette a tassazione (i fringe benefit ad esempio).
Anno. Si intende quello in cui il reddito viene dichiarato, e per il quale dunque l’imposta è dovuta. Quindi quello della dichiarazione, che viene presentata l’anno successivo a quello di riferimento. Questa è una novità importante per le nostre lettrici ed i nostri lettori più affezionati, che ricorderanno sicuramente come il precedente calcolatore avesse una diversa impostazione.
Voci legate a incrementi di produttività. Al momento non indicare le somme che nel corso dell’anno sono state percepite a qualunque titolo a fronte di un incremento di produttività (per un quadro aggiornato dei casi in cui la norma è applicabile si può consultare questa circolare dell’Agenzia delle Entrate). Le somme saranno indicate in un calcolatore di prossima uscita, come parte del reddito imponibile già specificato (in altre parole reddito x di cui voci variabili y). In generale, questi importi vengono sottratti all’imponibile Irpef e tassati con un’imposta sostitutiva "secca" del 5 per cento. La tassazione agevolata, per l’anno 2012, riguarda i lavoratori dipendenti privati con un reddito nell’anno precedente non superiore a 40.000 euro lordi, e si applica per un importo massimo di 3.000 euro lordi. All’agevolazione si può rinunciare nel caso venga ritenuta non conveniente: può accadere per redditi molto bassi.
Immobile. Per semplificare il calcolo dell’IRPEF online 2023, anche alla luce delle recenti modifiche normative, abbiamo preferito non considerare la rendita castale. Com’è noto, infatti l’abitazione principale (con le eventuali pertinenze) è di fatto esente da IRPEF e dunque l’indicazione di questa rendita non incide sul calcolo dell’imposta. L’abitazione non principale, che non sia affittata o usata come abitazione principale da un familiare, si intende a disposizione: ai fini del calcolo dell’imposta la rendita viene maggiorata di un terzo (lo fa automaticamente il programma e dunque va indicata dall’utente così com’è). Dal 2011 è possibile applicare ai redditi da affitto - solo relativamente ad immobili ad uso abitativo - la tassazione con cedolare secca, ossia una tassazione separata del 21 per cento (nel caso di canone a libero mercato) e del 10 (per i canoni convenzionali). Confrontando l’imposta calcolata con questa opzione con quella del 2010 o di un altro anno precedente - nel quale la cedolare non era applicabile - si ottiene una misura della convenienza di questo meccanismo, in relazione ai vari livelli di reddito.
Figli a carico. Sui figli a carico l’assegno unico ha modificato la precedente impostazione prevista in materia di assegni familiari (ANF).
Aliquota media. Esprime in percentuale il rapporto tra prelievo e reddito imponibile: dunque quanta parte di quest’ultimo finisce in imposta (addizionale regionale esclusa). Il reddito considerato ai fini dell’aliquota media non comprende gli oneri deducibili.
Aliquota marginale. Esprime in percentuale l’imposta che si pagherebbe su un ipotetico importo aggiuntivo di reddito, ad esempio un aumento di stipendio. L’ampiezza dell’importo aggiuntivo è arbitraria: nel programma è stata fissata a 500 euro. Si tratta di aliquota marginale effettiva, che differisce da quella legale (ad esempio, il 23 per cento) per l’effetto di deduzioni e detrazioni.
Addizionale regionale. L’aliquota base è dello 0,9 per cento, ma le Regioni hanno la facoltà di elevarla fino ad un massimo dell’1,4 per cento e di introdurre scaglioni di reddito differenziati. Le Regioni in cui ci sono disavanzi sanitari sono addirittura obbligate dalla legge ad applicare un’aliquota maggiorata, fino ad un massimo dell’1,7 per cento. A lavoratori dipendenti e pensionati l’addizionale viene trattenuta l’anno successivo a quello cui si riferisce, in un numero di rate non superiore ad 11. In questa pagina l’addizionale calcolata è quella di competenza per l’intero anno, dunque differisce da quella trattenuta da stipendi o pensioni.
Addizionale comunale. Lettrici e lettori devono inserirla a mano, consultando l’apposito elenco pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Prevedere le aliquote di 8.000 diversi Comuni avrebbe reso il calcolatore potenzialmente inaffidabile in alcuni punti. I Comuni hanno la facoltà (ma non l’obbligo) di applicare una propria addizionale con aliquota fino allo 0,9 per cento. Solo Roma Capitale ha la facoltà di applicare un’addizionale pari all’1 per cento. Dal 2007 si possono stabilire esenzioni al di sotto di determinate fasce di reddito. Inoltre, dallo stesso anno l’addizionale si paga sia in acconto che in saldo. A lavoratori dipendenti e pensionati il saldo dell’addizionale viene trattenuto l’anno successivo a quello cui si riferisce, in un numero di rate non superiore ad 11. L’acconto, pari al 30 per cento, viene invece trattenuto nell’anno di riferimento in un numero di rate non superiore a 9, a partire dal mese di marzo. In questa pagina l’addizionale calcolata è quella di competenza per l’intero anno, dunque differisce da quella trattenuta da stipendi o pensioni.
Reddito mensile. Il calcolo della mensilità netta su questa pagina è stata eliminata rispetto alla precedente versione del calcolatore perché, soprattutto per i lavoratori dipendenti, la presenza di elementi come festività e straordinari fa variare mese per mese il reddito e quindi anche la tassazione. Qui invece l’imposta annua viene semplicemente divisa per il numero di mensilità. Nel caso delle pensioni le rate mensili tendono ad allinearsi, ma il calcolo mantiene comunque elementi di approssimazione. Nel caso dei lavoratori autonomi e degli altri redditi questa voce ha naturalmente una valenza del tutto teorica. Per un calcolo più preciso dell’IRPEF mensile consultare l’apposita pagina.